Ironman 70.3 Aix en Provence …. da MONDIALE!!

E’ stata una gara veramente bella,sofferta,inaspettata. Coronata da un risultato bello,sofferto e sperato ma alla vigilia per nulla scontato. Anche se tutte le persone a me vicine era molto ottimisti di quello che avrei fatto. Ma io sono così…..cerco sempre l’aspetto negativo, la pecca, quella cosa che potrebbe compromettermi la gara, quella cosa che in cuor mio non mi fa star sereno mai fino in fondo. Ma forse questo è il segreto …..non essere mai sicuro di me stesso fin quando non porto a termine la gara e attraverso la finish Line! Avevo chiesto al mio coach, Cristiano Caporali, due obbiettivi in questa stagione. Uno domenica e’ arrivato…..parteciperò al mondiale di mezzo Ironman a Nizza l’8 settembre 2019. Col senno di poi mi son chiesto perché tentare la qualificazione a Aix en Provence? E’pieno di francesi….forti….che sono lì apposta a prendersi il posto per un mondiale che in casa loro …..su un percorso che conoscono molto bene….su percorso che dopo quello di Maiorca forse è uno dei più ostici sia come bici sia come corsa! Probabilmente mi son detto:” tanto a Nizza dovrò fare comunque tanta salita quindi vale la pena arrivare preparato e affrontare gare con tanto dislivello, e poi per la famiglia Aix en Provence mi avevano detto essere molto bella da visitare. La gara dal punto di vista logistico molto scomoda con T1 e T2 in luoghi diversi; una sul lago a Peyrolles e l’altra in centro ad Aix, ma molto ben organizzata. La mia tensione pre gara viene altamente peggiorata dalla perdita della mia cuffia(l’avevo erroneamente inserita nella sacca del running durante la preparazione; sono stato leggermente teso sul mio destino fino alla mattina seguente quando ho visto lo scatolone delle cuffie di sostituzione. Lago stupendo, colore verde acqua intenso, calmo e temperatura giusta sui 17gradi. Cerco di mettermi nella rollin’ start sotto i 30 min ma la calca era troppa e gentilmente mi fanno scavalcare in quella tra i 30-34 min. Con calma aspetto il mio turno pensando che devo fare la mia gara e non badare agli altri…. quindi decido impostare il mio ritmo. Appena entro le sensazioni son buone e riesco senza affanno a recuperare parecchie posizioni, uscendo con un ottimo tempo per me di 27 min. Zona cambio lunghissima. Una volta sulla bici ho cominciato a tenere più o meno un limite di watt che mi ero imposto di 250. Sinceramente tutte le salite che venivano mostrate sui grafici io non le ho vissute come vere e proprie salite e riuscivo a spingere bene riuscendo a tenere anche alta la media oraria. L’unico inconveniente e’ stato il vento forte che più di una volta ha rischiato di farmi andare per terra. L’unica vera salita che invece ho sentito sulle gambe e’ stata l’ultima, più o meno al km. 70 ….. quella si che mi ha messo alla prova. Poi il percorso andava in discesa verso il paese. Arrivato in T2 mi sono accorto che le bici non erano poi tante e che potevo essere messo bene. Ma ignaro della posizione ho iniziato a correre cercando di impostare un buon ritmo. Le gambe all’inizio non stavano poi male e il primo giro a parte una caduta (perché ho inciampato su un dosso ad un ristoro mentre bevevo, e’andato bene ma al secondo le salite cominciavano a farsi sentire e il mio ritmo a scendere. Sì perche’ la mezza maratona ad Aix presentava 150 mt di dislivello,quindi non una passeggiata. Ho cercato di integrare le energie con un gellino, di idratarmi bene ad ogni ristoro, e mi dicevo “portiamo a casa il secondo che poi il terzo viene da se’!” Infatti alla fine del secondo giro mia moglie Elena mi fa sapere che sono quarto di categoria….e quando si è quarti pensi ….. il terzo salta salta vedrai che salta o comunque mi son detto …..adesso devo fare tutto al massimo e non fermarmi mai e alla fine si vedrà! Anche perché in gare così non sai mai realmente i distacchi degli altri ne’ davanti ne’ dietro e quindi devi solo arrivare alla fine e poter dire di aver fatto tutto il possibile. Quindi anche l’ultima salita che sembrava insormontabile al secondo giro è andata via liscia e ho tagliato il traguardo strafelice della mia gara. Poi il risultato mi ha riempito di emozione perché era quello che cercavo e speravo. Anche per ringraziare con un bel risultato mia moglie, i miei figli che mi sopportano in questo e poi tutti i miei amici che mi seguono e ci credono sempre. Preso il gettone per il mondiale…. ora però non posso riposare troppo, perché altre gare importanti mi aspettano… ma non voglio anticipare nulla. Solo a cose fatte e realizzate mi va di parlarne, adesso sotto col duro lavoro. L’Ironman di Nizza mi aspetta!!